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La Formula 1 è tornata grande

Sebastian Vettel rimane davanti a Lewis Hamilton e la Ferrari cambia le carte in tavola. Ecco perché il Mondiale di quest'anno è uno dei più belli di sempre

La Formula 1 è tornata grande

Dopo l’undicesima tappa del Mondiale di Formula Uno si può finalmente uscire allo scoperto. La Ferrari e Sebastian Vettel sono in lotta per il Mondiale, ed è un dato sportivo più che importante per riportare in Italia l’attenzione verso uno sport che negli ultimi anni era snobbato. La F1 del 2017, infatti, è bella ed emozionante. Alzi la mano chi nell’ultimo decennio abbia gradito ogni singolo campionato del circus più famoso al mondo. Tra sorpassi mancati, Mondiali a senso unico e una politica volta ad appiattire ogni altro contenuto extra, la F1 aveva allontanato tanti fan, incluso chi scrive. Quest’anno invece, il passaggio alla gestione americana di Liberty Media e altre due/tre fortunate (o studiate?) congiunture hanno permesso alla massima competizione automobilistica di tornare in auge. Analizziamo i quattro punti del successo della nuova F1:

1. I successi della Ferrari
Inutile negarlo, in Italia è una componente fondamentale. La discussione attorno alla Formula Uno è polarizzata dai risultati sportivi del Cavallino. Una Ferrari forte piace si all’estero, ma ancor di più nello Stivale. Le nuove regole (su tutte le nuove dimensioni delle gomme) hanno permesso al team guidato da Maurizio Arrivabene di colmare l’enorme gap con la Mercedes, creando i presupposti per un duello Mondiale tra i due più grandi piloti dell’era post-Schumacher: Vettel e Hamilton. La Ferrari ha già vinto 4 gare, una in più di 2014, 2015 e 2016 sommati, e a Montecarlo ha realizzato la prima doppeitta dal 2010, con tanto di bis in Ungheria. Una vera e propria rinascita.

2. Il nervosismo Mercedes
Partendo dall’assunto che le Frecce d’Argento sono ancora fenomenali, è difficile non notare come nella scuderia di Woking il confronto con la Ferrari pesi molto. Toto Wolff è stato più volte visto sbattere i pugni nei box in questa stagione, l’ultima proprio nel Gp d’Ungheria. Come si evince dal video il team principal Mercedes si è infuriato – molto meno il padre di Hamilton – e ha successivamente lasciato il box per andare a parlare con gli addetti ai team radio, intimando all’ingegnere di pista di Hamilton di ristabilire le posizioni in caso di mancato sorpasso ai danni delle Ferrari. “Non ci piace vincere così”, ha poi detto Wolff, che però ha tolto 3 punti al suo primo pilota in ottica Mondiale facendogli restituire la posizione a Bottas. Sicuramente la Ferrari ha scelto il suo pilota di punta, la Mercedes forse ancora no. E questa confusione non fa che creare ancora più suspense.

3. Sorpassi, incidenti, Verstappen
La spettacolarità delle gare quest’anno è incredibile. Benché le auto soffrano più degli scorsi anni a stare prolungatamente in scia delle altre vetture, il numero di sorpassi è alto. Questo perché le vetture hanno un grip molto maggiore del passato che permette ai piloti di osare di più. Ad esempio il sorpasso di Vettel a Bottas in Spagna, con finta, controfinta e ruote sull’erba. O quelli che puntualmente ci regalano Alonso, sul quale bisognerebbe mettere una telecamere fissa, e Verstappen, maestro delle partenze e pilota senza dubbio spericolato. La gara più bella si è vista a Baku – quella del tamponamento Vettel-Hamilton – con le vetture a più riprese appaiate sul rettilineo a fare a gara di staccate neanche fosse Moto GP. Salvo rari casi, non ci si annoia. E anche quando ci sono pochi sorpassi l’equilibrio e insospettabili colpi di scena rendono le corse sempre imprevedibili.

4. La Formula spettacolo
Finalmente i piloti sono parte dello show e vogliono intrattenere il pubblico. Interviste post qualifica e post gara aiutano, ma si guadagna in spettacolo soprattutto grazie a comportamenti meno abbottonati rispetto al passato. Gli americani hanno proposto – non imposto – questo nuovo approccio più rilassato, e tutto il circus ne ha beneficiato. Dalle esultanze di Ricciardo, volto positivo per eccellenza, all’esuberanza di Alonso – che dopo il bagno di folla dopo il ritiro a Montreal si è concesso un siparietto anche in Ungheria prendendo il sole sotto il podio – la F1 comincia a prendere forma anche da questo punto di vista. Il contatto tra pubblico e protagonisti è finalmente palpabile e la storia di Raikkonen con il baby tifoso in lacrime dopo il suo ritiro in Spagna ne è la dimostrazione. Serve anche questo per far tornare grande la Formula Uno.

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