Un giorno prima di scrivere questa intervista, finisco nello scroll di Instagram e becco Shaquille O’Neal che spara con una pistola ad acqua a Charles Barkley in una delle mille volte in cui i due litigano (per finta?) durante Inside the NBA, la trasmissione serale americana dedicata al basket, dove le due stelle sono protagoniste. Ride dicendo una cosa tipo “Put the gun down, Chuck”, metti giù la pistola, Chuck. Risate, mentre Barkley è zuppo d’acqua.
Il 7 febbraio 1993, 26 anni fa, Shaq e Charles Barkley si incontravano per la prima volta su un campo NBA. Quella sera il centro dei Magic distrusse un canestro intero: non rompendo il tabellone, come si vede ogni tanto – e come farà più volte in carriera – ma facendo collassare la struttura su se stessa. Tutta. Non rende l’idea, meglio il video qui.
Ecco, Shaq allora aveva quasi 21 anni, era alla sua prima stagione tra i pro, e stava per diventare il centro più dominante di quegli anni. O meglio, stava per cambiare il modo di giocare per tutti i “big men” dell’NBA. Esplosivo, iper muscoloso, Shaq era divertente da vedere, forse il più divertente di quegli anni. Dopo poche stagioni andò ai Lakers, dove raccolse tre anelli in otto stagioni e stabilì una nuova dinastia Lakers – di cui si attende una seconda parte, dopo il primo tentativo andato male con LeBron James –, assieme a Kobe Bryant, con cui vivrà un eterno rapporto di amore e odio, affermandosi come una delle stelle più massicce della storia del basket.
Punti deboli pochi: il tiro da tre (una realizzazione in 20 stagioni, con circa un tentativo a stagione) e il tiro libero. Addirittura, era nato un metodo difensivo, chiamato Hack-a-Shaq: dei falli intenzionali su O’Neal per costringerlo ad andare in lunetta, dove ha sempre avuto una percentuale scarsa, poco sopra il 50%. Un metodo così tanto efficace da essere scelto come “miglior difensore che abbia mai incontrato”.
In tutta la tua carriera, chi è stato il miglior difensore che tu abbia mai incontrato?
La linea del tiro libero… Odiavo andarci e odiavo quando i difensori mi ci facevano finire intenzionalmente. Era solo un modo per sottolineare che senza la linea del tiro libero nessuno poteva fermarmi.
Chi è il giocatore più simile a Shaq oggi? Zion, forse (Zion Williamson è una stella 18enne della NCAA, che per esplosività e potenza fisica ricorda molto Shaq, anche se gioca in un ruolo diverso, ndr)?
Zion ha un sacco di abilità e uno dei migliori giocatori emergenti della NCAA in questo momento. Ma nessuno è simile a me. Ero unico ed ero inarrestabile. Punto.
LeBron o Kobe? Risposta definitiva…
LeKobe… ma dovrete capire da soli cosa vuol dire.
“Forse non tutti sanno che”, ma è davvero il segreto meno nascosto della storia, da sempre, Shaq è un dj. Si fa chiamare DIESEL – tutto maiuscolo – e lo fa da quando ha 14 anni. Di recente, ha anche pubblicato un singolo EDM insieme a NGHTMRE, che definisce “il Larry Bird della EDM Trap”, e Lil Jon.
La musica non è l’unico aspetto extra basket della sua carriera: c’è la televisione, come dicevamo, l’invenzione di Shaqtin’a Fool, una sorta di Paperissima settimanale dall’NBA. Il cinema, con un po’ di film a tema basket, tra cui il piccolo culto Blue Chips con Nick Nolte e il suo ex compagno di squadra Penny Hardaway, e altre performance surreali (Scary Movie 4). Il wrestling, con qualche comparsata dove ha messo in mostra il fisico. E, ovviamente, la produzione musicale, accantonata per anni mentre era “impegnato a vincere campionati”. E forse, e lo diciamo sottovoce, perché non era una cosa che funzionasse molto per Shaq, nonostante sia arrivato anche a duettare con Michael Jackson nel 1995 su 2 Bad (e abbia comunque inciso cinque album, tra il 1993 e il 2001).
Che ruolo ha la musica nella tua vita? È sempre stata importante per te…
Ciò che la maggior parte della gente non sa è che faccio il dj dal 1986. Anche quando ero alla Louisiana State University nei primi anni ’90 suonavo per gli amici, per la mia famiglia, per i compagni di squadra… davvero per tutti. Mettevo i pezzi anche negli spogliatoi per far entrare la squadra nel mood della partita. Non dimentichiamo anche i quattro album in studio, le due compilation, le colonne sonore e i tanti singoli pubblicati. Sono stato in classifica in tutto il mondo e ho anche vinto un disco d’oro. Quindi sì, si può dire che la musica è sempre stata una parte importante della mia vita!
Hai pubblicato diversi album negli anni ’90 e poi ti sei fermato per un po’. Perché?
In realtà ho inciso tre singoli nel 2001 con alcuni dei miei artisti preferiti. Connected, Do it Faster e In The Sun. Poi, nel 2013, assieme a Big Pun e al leggendario Fat Joe abbiamo pubblicato Extortion… quella canzone è davvero caldissima. E poi ovviamente BANG con il Larry Bird della musica EDM Trap, NGHTMRE, e Lil Jon. Non ho pubblicato molto tra il 2001 e il 2013 perché sai… stavo facendo le mie cose nell’NBA. Ero impegnato a vincere campionati a Los Angeles e Miami. È stato molto bello, ma ora che sono fuori dal campionato, a guardare le parite da bordo campo… DIESEL è tornato!
Dove e come hai incontrato Lil Jon e NGHTMRE? E come hai collaborato con loro?
Lil Jon lo conosco da molto tempo. Siamo entrambi residenti ad Atlanta e abbiamo fatto molto per la nostra comunità attraverso lo sport e la musica. Ci siamo sempre sostenuti a vicenda. È stato al mio show Shaq’s Fun House ad Atlanta durante il weekend del Super Bowl e ha spaccato come sempre.
NGHTMRE l’ho incontrato a Las Vegas quando sono andato a uno dei suoi spettacoli. Quel piccolino è una leggenda ed è uno dei migliori nella scena. Dopo che ci siamo visti nel club, abbiamo immediatamente iniziato a lavorare su una traccia. Lil Jon è arrivato più tardi, quando entrambi sapevamo di avere la voce perfetta per questo pezzo. È nato tutto così.
Oltre a quella di cantante, anche la tua carriera di dj è sempre più importante…
Tutto è iniziato al Tomorrowland alcuni anni fa, dove ho incontrato uno dei miei music manager, Joe Silberzweig. Abbiamo iniziato a parlare e lui mi ha fatto pensare a quanto successo avrei potuto avere come Dj, partendo da quello che sapevo già fare. Ci sono così tanti DJ celebrity là fuori e molte persone pensano che io sia solo uno di loro. Ma io non sono solo un DJ famoso! Può essere difficile girare in tour durante la stagione NBA, ma nulla è impossibile per DIESEL!