Si chiama Sergio Vessicchio, di professione fa il “giornalista su Telecolore” (fonte Facebook, il CV degli anni ’10). O meglio, non lo fa più, per ora. Perché dopo aver raccontato la sua visione sul ruolo delle donne arbitro nel glorioso gioco macho del calcio, è stato sospeso dall’Ordine dei giornalisti della Campania (per la seconda volta).
Nel giorno in cui le donne del calcio escono a testa alta con quasi 40mila spettatori all’Allianz Stadium per Juventus-Fiorentina, Vessicchio arriva a dire, durante la telecronaca del match di Eccellenza campana tra Agropoli e Sant’Agnello, che “Annalisa Moccia della sezione di Nola è impresentabile per un campo di calcio”.
Il problema di Vessicchio non è l’uscita infelice, ma quello che ci sta dietro. Non è uno sfogo per un fallo non dato, ma è una consapevole sicurezza che le donne non possano arbitrare. Per quale motivo? Per quelle barzellette sul fuorigioco? Forse le donne, secondo Vessicchio, non potrebbero fare le vigilesse, perché si sa non sanno posteggiare molto bene (soprattutto se bionde). O forse non potrebbero guidare i taxi, i camion o chissà cosa per lo stesso motivo.
“È uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri in un campionato dove delle società spendono centinaia di migliaia di euro”. Benvenuto nel 2019, Vessicchio.
Ma il nostro, non contento della figuraccia in diretta, rincara la dose, poco dopo, su Twitter e su Facebook, dove sostiene che “far arbitrare le donne nel calcio sia sbagliato per molti motivi, quindi confermo il mio pensiero”. Impossibile pensare che Vessicchio non abbia neanche un amico che gli abbia detto, magari, di pensarci due volte prima di scrivere, pixel su pixel, che lui quella cosa delle donne la pensa veramente.
Ritengo personalmente che far #arbitrare le #donne nel #calcio sia sbagliato per molti motivi,quindi confermo il mio pensiero.Perchè tutti questi squallidi moralisti non fanno una battaglia per farle giocare insieme ai maschi?La vera discriminazione è questa.
— Sergio Vessicchio (@SerVessicchio) 25 marzo 2019
Quindi, fa quasi sorridere l’enorme marcia indietro che fa tutto tranne “confermare il pensiero”, questa mattina a Radio Crc.
“Ero in diretta e non potevo subito riparare. Mi sono accorto subito di aver detto una cavolata e ne pagherò le conseguenze. Le donne arbitro sono statisticamente meglio degli uomini. Non volevo creare nessun pandemonio. Non sono razzista, sono per l’integrazione a 360 gradi. Ho attaccato il sistema e la Federazione, ho sbagliato i modi nell’esprimere il mio pensiero”. È sempre Vessicchio? Sì, sempre lui. Alle prese con il peggior commento “ravveduto” che potesse esprimere. Una supercazzola vera e propria, testa bassa e nessuna coerenza. Possiamo non crederti, Sergio?
Ma, in tutto questo, c’è una buona notizia! Adesso che è stato sospeso dall’Ordine avrà anche tempo di andare a vedere qualche partita allo Stadium. E stupirsi del fatto che le donne sappiano anche giocare a calcio. Incredibile.