Sul lettino del cine-psicanalista: Joachim Trier
Conversazione intima con uno dei registi europei dell’annata (vedi il bellissimo e premiatissimo ‘La persona peggiore del mondo’). Per scoprire le origini del suo cinema. E di sé stesso
Conversazione intima con uno dei registi europei dell’annata (vedi il bellissimo e premiatissimo ‘La persona peggiore del mondo’). Per scoprire le origini del suo cinema. E di sé stesso
Tifiamo (ovviamente) per ‘È stata la mano di Dio’ di Paolo Sorrentino, ma il candidato più forte quest’anno sembra il giapponese ‘Drive My Car’. Ecco il toto-stranieri
Gli ennesimi capolavori di Wes Anderson, Pedro Almodóvar, Jane Campion. Ma questo è stato anche l’anno della consacrazione di tanti autori ‘periferici’ (il norvegese Joachim Trier, il giapponese Hamaguchi Ryūsuke, il finlandese Juho Kuosmanen). E di un cinema post (o forse no) pandemico che ha mischiato pop e cinefilia. Ecco il listone
Per il bellissimo film di Joachim Trier, la norvegese Renate Reinsve ha vinto la Palma a Cannes. Meritatissima: perché sa essere l’interprete perfetta per questa ‘commedia romantica post MeToo’. L’abbiamo incontrata
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