Quando arriviamo sul set dello Starcourt Mall, Millie Bobby Brown sta ballando Thriller di Michael Jackson tra un scena e l’altra. Azione. Abbassa la testa, alza lo sguardo e solleva un braccio. “Taglia!”. Lei scrolla le spalle, è consapevole che ne serve un’altra. Azione, di nuovo. La camera è attaccata alla sua faccia. “Di più, di più, di più!”, urlano i fratelli Duffer, vi sfido a capire quale dei due. Millie serra le labbra. Cut, buona la seconda. Lei lo sa: ride, saltella e applaude. Due take e, a 15 anni, Millie Bobby Brown manda tutti a nanna. E torna ragazzina fino al prossimo ciak.
Erano 246 le candidate per il ruolo di Undici, la misteriosa bambina cresciuta dentro un’esperimento che l’ha maledetta con poteri telecinetici, praticamente un mix tra la letale Carrie e l’incendiaria Charlie McGee, per dirla con Stephen King. A vedere Millie in azione è fin troppo facile capire perché la scelta sia ricaduta su di lei. E a osservarla chiacchierare con noi della stampa pure. È spontanea sì, ma non c’è nulla di inconsapevole in quello che fa: se si siede davanti a noi giornalisti divorando un grosso sandwich, quella è esattamente l’idea che vuole dare di sé – disinvolta ma easy, sicura di sé ma aperta. «Hola!», esordisce, sottolineando le sue origini (è nata a Marbella, Andalusia) davanti a un collega spagnolo. E confessando candidamente subito dopo di aver perso il filo, appena lui le dice di essere asturiano. A differenza del suo personaggio, parla tanto e non si preoccupa di farlo con la bocca piena, quando non riesce a frenare l’entusiasmo: «Sembrerà buffo, ma mi sono ispirata ad ET: ho sempre pensato a Undici come a un aliena… in pratica è una neonata adolescente, che deve scoprire com’è la vita vera, fuori dal laboratorio». Addenta un altro pezzo di sandwich.
Nella terza stagione il suo personaggio inizia a definire la sua personalità, a esprimersi, a dire la sua: «Grazie a Max sta imparando a capire chi è davvero, a essere più sicura di sé, oltre che a fare shopping e divertirsi. E Undici incoraggia Max a essere più forte». Accanto a Millie c’è Sadie Sink aka Mad Max, il maschiaccio dai capelli rossi che a colpi di skatebord e cazzutaggine con i videogiochi si è fatta strada nel nostro gruppetto di nerd preferito: «Max le sta insegnando a farsi rispettare e valere, è una tosta», afferma Sadie, cresciuta a Broadway ma più timida e silenziosa di Millie, che la interrompe subito. «Ma nella vita reale è l’opposto: sono io quella aggressiva!».
Fermi tutti, ma l’anno scorso tra le due non c’era parecchia ruggine? Undici aveva addirittura usato i suoi poteri per far cadere Max dallo skate. «Millie ripeteva “oddio, sono così cattiva”», ride Sadie. «Ero davvero incavolata con Undici», spiega Millie Bobby Brown. «Il problema era evidente: Max aveva osato avvicinarsi a Mike, ma in questa stagione sistemeremo le cose. I fan volevano che diventassimo amiche. E li accontentiamo».
Se le prime due stagioni dello show ruotavano intorno ai ragazzi e alla loro amicizia, la terza si concentra «sulle ragazze e su quanto sono fantastiche», dice Millie. «Credo che alla fine siano anche i nostri fidanzati – Mike e Lucas – a unirci». «È per quello che ci si rende conto di aver bisogno di una migliore amica», aggiunge Sadie. «Girls rule boys drool».
Millie salta sulla sedia, smette di masticare e guarda Sadie: «O mio Dio! Dovrebbe essere il titolo di un episodio: girl power!», ride. «Se prima ci si concentrava molto sull’aspetto soprannaturale», approfondisce Sadie, «qui si scava più a fondo: cosa vuol dire essere teenager, come si sopravvive ai primi amori, all’estate…». «…E poi un mostro brutto e cattivo arriva e rovina tutto», la interrompe Millie con voce minacciosa. Ridono entrambe.
Vedremo Undici e Max fare compere: «c’è addirittura un montaggio di cambi d’abito molto Eighties», ci rivela la costumista Amy Parris. E ovviamente le ragazze hanno ascoltato musica in abbondanza: «Material Girl di Madonna, Girls Just Want to Have Fun di Cindy Lauper», spiega Millie. Sadie sta per dire qualcosa ma niente, ma Millie inizia a cantare Pretty Woman schioccando le dita. Sadie non se la prende mai, conosce bene l’amica. Alla fine canticchiamo tutti.
Non riesce a intristire il clima giocoso nemmeno l’ultima domanda del collega spagnolo: “Pensate mai alla conclusione dello show, a quando dovrete salutare i vostri personaggi?”. Millie divora l’ultimo morso del panino: «Undici è la mia bambina, sono io, è roba grossa per me, perché rappresenta la nascita della mia carriera», risponde quasi senza pensarci. «Quando Stranger Things finirà sarà uno schifo, ma ho fiducia nei fratelli Duffer: chiuderanno la storia in modo bellissimo. E poi dai», Millie tira una frecciatina al conterraneo, «non è che stiamo morendo…».
«In realtà non lo so, qui non si sa mai», ride Sadie. «Lei è la mia migliore amica», afferma Millie. «Andremo a vivere insieme, a 20 anni saremo nel nostro appartamento a New York. O magari in Spagna». Millie fa l’occhiolino al giornalista. E manda a nanna pure lui.